L’ottavo giorno della settimana/nota

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Quando non hai nulla in mente. Non pensi, non ti chiedi niente. Quando la spensieratezza aleggia nell’aria. Ogni cosa è bella. E perfetta. No, non è perfetta, ma poco t’importa perché tutto quello che conta è lì. Tutto ciò che vuoi per essere felice.
La respiri. Ancora sdraiato a letto. Ancor prima di aprire gli occhi. Odora di caldo. Ti avvicini per darle un bacio leggero. Per non svegliarla. E gusti la sua pelle. Annusi il suo profumo. Ti entra nel cuore e nella carne e pulsa in vena. E non t’interessa più niente. Se piove, se c’è il sole, le cavallette o un uragano. Non ti frega neppure del caffè perché quell’odore è tutto ciò che ti serve per star sveglio.
Ed è qui. Accanto a te. Su di te.

Lev, Labirinto di specchi rotti (un viaggio a piedi nudi), L’ottavo giorno della settimana

locandina

locandina di Chiara Lo Conte

libertà

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…esser libero,
aver vista cristallina e voce argentina,
quando va mettersi il cappello di traverso,
per un sì, per un no, battersi- o scrivere un verso!
Lavorare senza preoccuparsi di gloria e fortuna,
per quel viaggio tanto pensato sulla luna!
Non scrivere mai nulla che non giunga dal profondo,
e sempre modesto dirsi: in fondo,
caro, sii pago dei fiori, dei frutti, financo delle foglie!
Se è nel tuo giardino che le si coglie!
Poi, se per caso ti giungerà un po’ di trionfo,
non aver nulla a Cesare da dare,
meglio a te stesso ogni merito serbare.

Cyrano de Bergerac, scena ottava libro secondo– Edmond Rostand